giovedì 5 giugno 2014

Etnografia del quotidiano - Marco Aime

Giovedì 5 giugno, nell’ambito di “Brutti Caratteri”, X festival di editoria e culture indipendenti, presso la libreria “Libre!” è stato presentato il volume “Etnografia del quotidiano. Uno sguardo antropologico sull’Italia che cambia” di Marco Aime, antropologo, docente di antropologia culturale all’Università di Genova, conduttore di ricerche sul campo in Benin, Burkina Faso e Mali e già autore di numerosi articoli e libri.

“Troppo spesso l’accademia è autoreferenziale” inizia Aime, perciò “fare un’analisi antropologica della società è per dare uno stimolo”. Ed ecco quindi come la parata del 2 giugno, la percezione della Borsa e del potere finanziario o lo sviluppo del sistema ferroviario nazionale diventano metafore per capire l’evoluzione della società italiana: Aime racconta ciascuno di questi descrivendoli in una cornice etnologica ed antropologica, nelle sue contraddizioni e nelle sue trasformazioni, ponendo le tematiche come spunto di riflessione sulla struttura della nostra società, della nostra democrazia, del nostro sistema economico. Infine, dopo il crollo delle grandi ideologie del ‘900, di fronte alle percepite minacce della globalizzazione che inducono la paura di perdersi e il ritorno a “nuovi tribalismi”, Aime ci ricorda come “la storia dell’umanità è storia di migrazioni”, perché “abbiamo piedi, non radici!”

Dall’introduzione: “Due aspetti emergono in maniera forte da questi saggi: il primo è l’immagine di una società che sembra non credere ai propri stessi principi, che presenta una struttura ufficiale debole, ma una forte, sebbene disarticolata antistruttura, che agisce in modo disordinato, impedendo il nascere di una coscienza collettiva. Il secondo, conseguenza del primo, è la criticità del rapporto tra Stato e cittadino, che nel nostro paese conserva ancora tratti caratteristici di regimi autoritari, anche se celati nelle pieghe della legalità.”