Ieri è stato ospite presso il nostro Servizio il giornalista Robert Whitaker con il suo nuovo libro in uscita "Indagine su un'epidemia - Lo straordinario incremento delle disabilità psichiatriche nell'epoca della diffusione degli psicofarmaci".
Robert Whitaker è un giornalista americano vincitore di numerosi premi come giornalista medico-scientifico. E' stato direttore del Centro per le pubblicazioni della Harvard Medical School. Nel 1998 è stato coautore di una serie di ricerche psichiatriche per il Boston Globe, finaliste nel 1999 al Premio Pulitzer per la stampa sui servizi sanitari.
Nel 2002 ha pubblicato sul USA Today un articolo dal titolo "Mind drugs may hinder recovery". Del 2004 è il suo articolo su Medical Hypotheses intitolato "The case against antipsychotic drugs: a 50-year record of doing more harm than good". Nel 2005 ha pubblicato il lavoro "Anatomy of an Epidemic: Psychiatric Drugs and the Astonishing Rise of Mental Illness in America" su Ethical Human Psychology and Psychiatry.
Con questo suo ultimo libro, che prosegue questa tematica di ricerca, ha vinto il Premio per il miglior giornalismo investigativo nel 2010 negli Stati Uniti.
Il libro di Robert Whitaker è stato evidentemente accolto da giudizi contrastanti, che tuttavia aprono un dibattito importante sui valori e sui fondamenti della nostra disciplina. Come si inseriscono i farmaci in un'ottica di de-istituzionalilzzazione? Qual è il rapporto rischi e benefici di un trattamento psicofarmacologico a lungo termine? Qual è il peso delle industrie farmaceutiche nello sviluppo e nella diffusione di tali trattamenti?
Ma parimenti, con le riflessioni di Whitaker non c'è anche il pericolo di alimentare paure antipsichiatriche prive di fondamento e facilmente strumentalizzabili?
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